Donato Valli, uno di noi
Abbiamo perduto un illustre personaggio della cultura salentina e non solo salentina. Donato Valli tanto illustre per cultura, per il magistero esercitato nella sua lunga attività Università del Salento, per i notevoli impegni e ruoli istituzionali assunti e svolti con grande competenza e rettitudine.
Di lui si può dire quello che leggiamo nel salmo 37 “La bocca del giusto proclama la sapienza,e la sua lingua esprime la giustizia; la legge del suo Dio è nel suo cuore”.
Donato Valli ci ha lasciato una grande eredità di studi e di esempio di impegno civile fecondato dalla spiritualità evangelica.
E’ stato un notevole docente universitario nel campo della letteratura; un critico letterario e saggista che particolarmente ha saputo far emergere la letteratura poetica cosiddetta minore, considerata tale più per comune disattenzione che per valore poetico e letterario, il cui pregio invece egli ha fatto conoscere e riconoscere. E’ stato il critico che ha sollevato dall’oblio e dall’abbandono Girolamo Comi, il poeta per antonomasia del Capo di Leuca, e tutta la poesia in vernacolo salentino. Ma egli è stato anche colui che ha fatto conoscere in profondità la poesia contemporanea e, in particolar modo, la poetica montaliana, in cui egli stesso risentiva le proprie tendenze estetiche e liriche.
Ma noi in questa breve nota, più che come docente, come critico letterario, come promotore e poi rettore dell’università salentina, di cui certamente saranno altri a parlare e a scrivere non solo e non tanto in questa imminente occasione commemorativa, vogliamo fare, per ora in modo molto sintetico, una breve memoria del suo impegno profuso per la costituzione della Fondazione Don Tonino Bello e nel presiederla.
E’ stato il primo presidente del Sodalizio che si è posto il difficile e nello stesso tempo entusiasmante compito di continuare nel tempo la memoria della spiritualità e della profezia di Don Tonino. Egli ha tracciato il cammino della Fondazione caratterizzando la sua attività come strumento di promozione culturale, di una cultura prettamente espressa nel magistero di Don Tonino come promozione dell’inclusione, della solidarietà, della convivialità.
Donato Valli sentiva questo compito di rappresentare un segno vivo del ministero profetico di don Tonino Bello come un grande dono, ma nello stesso come un grave onere. Scriveva in suo editoriale del periodo Il Grembiule (n.9/2003); “Cari fratelli e amici di Don Tonino ci sentiamo tutti raccolti nel suo nome e imploranti la sua benedizione per uno spiraglio di luce e di speranza. Confesso di essere il rappresentante ufficiale della Fondazione don Tonino Bello e insieme di portare il peso di rappresentarlo e di non saper trovare parole adatte per denunciare la barbarie della guerra…Don Tonino non ha risposte in termini di storia e di politica umana…ma non abdica alla speranza della pace universale, ad una condizione: che la vogliano i poveri.”
Ci rimarrà indelebile memoria di questo insegnamento evangelico che il prof Donato Valli ha attinto e coltivato nel campo fecondo della parola profetica di don Tonino Bello, mentre preghiamo che lo spirito del suo insegnamento rimanga a lungo per il presente e per il futuro come lezione di vita per tutti noi e che lo spirito della sua carne, come molti di noi credono, possa vivere in eterno in perenne lode dell’Altissimo.
Vito Cassiano
Giancarlo Piccinni
Fondazione don Tonino Bello