BIBLIOTECA FONDAZIONE

BIBLIOTECA DELLA “FONDAZIONE DON TONINO BELLO”

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Il piano terra di Palazzo Calsolaro di Alessano ospita la Biblioteca della “Fondazione don Tonino Bello”. Ad oggi, l’Istituto raccoglie 6.661 unità bibliografiche, interamente destinate alla fruizione pubblica.

I volumi sono organizzati e custoditi nella pregiata scaffalatura in massello di ciliegio, scolpita e assemblata dall’alessanese Antonio Imperato; oltre alla libreria, l’ebanista ha realizzato il tavolo da studio e ha intagliato lo stemma episcopale di don Tonino Bello, posto in cima alla struttura lignea.

Le unità provengono principalmente da quattro fondi librari e sono state acquisite dalla Fondazione grazie a diverse donazioni liberali. Il fondo più cospicuo, consistente in 4.674 volumi – sono escluse le doppie copie custodite nel deposito -, è stato donato dallo storico alessanese Antonio Caloro. Trattasi di una prestigiosa raccolta di monografie e periodici incentrati sulla storia pugliese e salentina; libri che Caloro ha raccolto e utilizzato per i suoi saggi e le sue ricerche storiografiche volte alla ricostruzione dei processi sociali, storici e religiosi del Capo di Leuca. Sono anche presenti numerosi testi di letteratura latina, retaggio della passione per la filologia classica del suo proprietario.

A don Francesco Coletta, originario di Acquarica del Capo, risalgono invece 21 unità bibliografiche, edizioni antiche e ricche di legature pregiate, donate alla Fondazione da don Carmine Peluso, suo successore alla guida della parrocchia di Ruggiano. Sono testi di teologia e storia religiosa, tra i quali spiccano i volumi ottocenteschi dell’opera omnia di s. Alfonso Maria De Liguori e la Bibbia in vulgata curata da Luigi Sabetti, stampata in sei tomi a Firenze tra il 1843 e 1844.

L’Istituto conserva inoltre i libri della Biblioteca personale di don Tonino Bello. Attualmente il nucleo della raccolta è composto da 321 unità, tra testi di storia, teologia e letteratura italiana; in futuro si aggiungeranno al fondo gli altri volumi del presule alessanese attualmente custoditi nella casa natale.

A concludere il patrimonio librario sono le unità provenienti dalla “Biblioteca della Casa della Pace” di Molfetta, istituita da don Tonino e da Guglielmo Minervini durante le attività pastorali molfettesi. Il fondo consta di 1645 unità, composto da saggi sulle problematiche sociali moderne, di pedagogia, sul tema della pace e della non-violenza, del rispetto e della salvaguardia dell’ambiente.

Nell’insieme, la Biblioteca custodisce un patrimonio librario di notevole interesse storico, memoria tangibile della profondità umana di figure di differente profilo e provenienza. Infatti, al carattere letterario e scientifico dei testi, si aggiunge il potenziale storico-documentale. Così, le raccolte librarie, nel loro contesto organizzativo, assumono l’aspetto di monumenti rappresentativi della vita culturale intima dei loro proprietari e dello spirito intellettuale che li ha animati nel corso del tempo, con le loro specifiche selezioni, sottolineature e note, promemoria, acquisti e deliberate scelte; vere e proprie “memorie vegetali” che mostrano vari aspetti della sensibilità umana da un punto di vista squisitamente personale e intimistico.

Infine, traspare l’anello di congiunzione che ha unito don Tonino Bello al mondo della biblioteconomia e dei libri; la Biblioteca diviene nelle mani del presule uno strumento di coesione e crescita sociale, un modus operandi utilizzato virtuosamente da don Tonino in tutte le sue attività pastorali: dal seminario di Ugento, all’istituzione della Biblioteca Parrocchiale di Tricase sino ad arrivare alla Biblioteca della Casa della Pace di Molfetta.

La Biblioteca della Fondazione è organizzata in venti scaffali, contraddistinti da un numero romano. Ogni palchetto a sua volta è contrassegnato da una lettera dell’alfabeto disposta dall’alto verso il basso in ordine crescente; le unità, infine, sul palchetto sono ordinate secondo la loro collocazione con un numero arabo progressivo. Le informazioni topografiche sono disposte sia sull’etichetta posta sul dorso di ogni volume, che in matita nel frontespizio.

Ogni unità libraria della Biblioteca, inoltre, è contrassegnata da un numero di inventario impresso ad inchiostro indelebile sull’ultima pagina del testo; numero biunivoco che corrisponde in assoluto all’unità catalografica riportata sull’inventario. Sono stati utilizzati per la timbratura dei volumi due impressioni, in formato medio e minimo. Il primo è stato utilizzato sul frontespizio, recante quindi il nomen e l’emblema dell’ente proprietario, il secondo, composto solo dal nomen, compare nelle pagine intermedie 3, 18, 35: equivalenti alla data di nascita di don Tonino 18 marzo 1935.

I volumi sono organizzati per formato, così come sono stati disposti dalla Fondazione, e divisi nei loro quattro fondi di origine. I titoli, gli autori, le case editrici, insieme ai curatori delle opere e a tutte le altre informazioni catalografiche, sono presenti nell’Inventario Topografico che funge da raccordo d’accesso alle opere. È stato prodotto in formato elettronico sui fogli di lavoro excel e in versione a stampa.

L’organizzazione della Biblioteca, consistente in studio, timbratura, segnatura, inventariazione elettronica, zoccolatura in carta ed etichettatura è avvenuta dal 14 gennaio al 12 giugno 2015; mentre il controllo inventario e la correzione finale delle etichette si è conclusa nel mese di settembre dello stesso anno. I lavori di cura sono stati coadiuvati dall’indispensabile aiuto del prof. Antonio Negro e di Rita Calzolaro.

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Il curatore
Carlo Vito Morciano