LA PASTORALE DI DON TONINO QUALE RIFLESSIONE GIUBILARE PER GLI STUDENTI DEL COLLEGIO DELL’UNIVERSITA’ CATTOLICA
La misericordia nella pastorale di don Tonino Bello è il tema che gli studenti del collegio Augustinianum dell’Università Cattolica di Milano hanno individuato nel percorso di preparazione alla Pasqua organizzato dall’assistente spirituale don Daniel Balditarra, insieme a don Giorgio Begni.
Il tema è in sintonia con la riflessione ecclesiale di quest’anno dedicata al Giubileo della Misericordia voluto da papa Francesco. Testimone autorevole è il servo di Dio mons. Tonino Bello, ben conosciuto in collegio soprattutto dai tanti studenti pugliesi.
A parlare di don Tonino e di misericordia è stato invitato, insieme al sottoscritto, il vescovo emerito di Ivrea mons. Luigi Bettazzi, già presidente nazionale e internazionale di Pax Christi, ultimo padre conciliare italiano vivente e grande amico di don Tonino che l’ha assistito nell’ultimo viaggio a Sarajevo e nell’ultimo viaggio della vita, infatti fu presente alla sua morte.
Dopo il saluto di don Balditarra e l’introduzione del collegiale promotore della conferenza Nicola Gadaleta, di origine molfettese, è toccato a me (nella veste di “giovane di don Tonino” e autore di alcune opere su di lui) illustrare la “rivoluzione” di don Tonino, vescovo del profondo Sud, nella piccola diocesi barese, laboratorio di nuovi stili e nuove dinamiche per incarnare il messaggio evangelico nella realtà concreta del Meridione. La crisi del comparto marittimo, il fallimento delle Acciaierie ferriere pugliesi, la crisi degli alloggi con il relativo aumento degli sfratti, le condizioni degli extracomunitari impegnati nei campi, l’installazione dei poligoni di tiro nelle campagne a scapito delle colture, il crescente fenomeno della droga, costituiscono le sfaccettature di un impegno pastorale sociale della chiesa locale sotto la guida intelligente, generosa, concreta di don Tonino. Le frontiere della complessità della piccola diocesi pugliese diventavano lo specchio dei problemi del Paese e del Meridione in particolare.
Mons. Bettazzi, con tanta vitalità ed energia a dispetto dell’età, ha ricordato la sua amicizia con don Tonino, iniziando dagli anni di studio a Bologna e passando per le sue conferenze ad Ugento, infine il comune impegno in Pax Christi, dove lo fece nominare presidente al suo posto.
Quale mirabile esempio di misericordia mons. Bettazzi ha letto la lettera di don Tonino “a Massimo ladro” (sintomatica di un preciso stile e impegno del vescovo nell’accoglienza e sostegno delle persone in difficoltà non necessariamente perbene): uno stato d’accusa a se stesso, ai credenti, alla città nell’affrontare vecchie e nuove emarginazioni caratterizzate da delinquenza, abbandoni, e tanta tenerezza da parte del vescovo nell’accogliere queste persone.
Gli studenti della Cattolica hanno ascoltato con interesse e anche ammirazione le gesta di questo vescovo “insolito” ma la cui testimonianza sa tanto di Vangelo “sine glossa” e che ha tracciato un cammino di misericordia che ancora oggi produce i suoi benefici effetti per l’entusiasmo che suscita e per il desiderio di una chiesa semplice, povera, affascinata dal suo Maestro e desiderosa di seguirlo, in particolare – per quanto riguarda questi giovani – nel campo dello studio, della cultura accademica, dell’impegno culturale.
Agostino Picicco