domenica, 24 Settembre 2023
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DON LUIGI CIOTTI | IL CONVEGNO SULLA LEGALITA HA COLTO NEL SEGNO

don Luigi Ciotti

E  non poteva essere diversamente, tenuto conto che a dar corso al convegno dal titolo –  “ Il potere dei segni – I segni del potere “  – Una perfetta alleanza per la pace e la giustizia – sono stati illustri personalità del mondo giuridico, laico e religioso. Il convegno, suddiviso in due sessioni, rispettivamente giuridica ed etico/religiosa, è stato aperto dai saluti del sindaco di Poggio Rusco, Fabio Zacchi, il quale ha evidenziato  l’importanza dell’evento, voluto fortemente dalle Istituzioni Locali del Secchia, Provincia di Mantova e Camera Civile di Mantova, volto a rafforzare nella coscienza popolare i valori della legalità, pace e giustizia, don Luigi Ciotti.

Sono seguiti i saluti istituzionali di Annalisa Bazzi, Presidente dell’Unione “ Seioltrepò”  e Sindaco di Felonica, Alberto Nosari, Vice Presidente della Provincia di Mantova nonché Presidente dell’Unione “Isola Mantovana” e Sindaco del Comune di Villa Poma, Simona Maretti, delegata Camera Civile di mantova e Sindaco del Comune di Moglia, i quali hanno voluto promuovere una conferenza sulla legalità per rimarcare i concetti fondanti del vivere civile che fanno parte di ciascuna sfera giuridica, etica e religiosa.

Stefano Cappilli, Segretario generale dei Comuni di Poggio Rusco, Revere, Serravalle a Po e Magnacavallo, della Provincia di Mantova, ha presentato il convegno e i Relatori della sessione antimeridiana dedicata a temi  specifici del piano nazionale anticorruzione e conseguenti rimedi per abbattere il costume corrotto, don Luigi Ciotti.

L’Avv. Nadia Corà, Avvocato cassazionista ed esperta in materie amministrative, rivolgendosi principalmente alla numerosa platea di studenti dell’istituto alberghiero di Poggio Rusco, ha evidenziato la differenza tra il concetto di legalità, legittimità e liceità, ricomprendendo il primo ogni situazione in cui, a prescindere dalla rilevanza penale, venga in evidenza un malfunzionamento dell’amministrazione a causa di ogni comportamento difforme alla legge, usi civici e comportamenti lesivi della sfera privata altrui.

Altro accenno è stato fatto alla nostra Costituzione ed ai valori in essa espressi, esaltati dal punto di vista etico, tanto da apparire come una enfatizzazione delle capacità dei cittadini in ordine alla possibilità di vivere in una società più giusta.

Illustrando i contenuti del piano comunale per la  prevenzione della corruzione, l’Avv. Corà ha fatto emergere i molteplici miglioramenti registrati sul piano dell’assunzione di responsabilità da parte dei protagonisti della vita amministrativa nell’esercizio delle analisi, valutazioni e trattamento dei rischi connessi ai fenomeni corruttivi.

Il  Dott. Angelo Tomirotti, esperto in materia pubblicistica, ripercorrendo i governi di quest’ultimi cent’anni, ha tracciato, grazie alla sua lunga esperienza in campo civile, amministrativo e tributario, una possibile soluzione ad un’efficace e concreta democrazia moderna, basata sulla sussidiarietà e assunzione di responsabilità condivisa a livello locale.

A tal fine ha rimarcato il concetto di delega espresso dai cittadini elettori ai propri governanti che devono sentire propria la fiducia del corpo elettorale in base a specifici programmi.

L’Avv. Valentina Gastaldo, noto Professore a contratto presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, ha illustrato brevemente l’attuale assetto in materia di trasparenza e prevenzione della corruzione nel settore degli appalti pubblici e commentato le principali novità del  nuovo codice dei contratti volto a rendere più incisive le norme relative agli affidamenti di lavori, forniture e servizi.

Nel pomeriggio si sono alternati sul palco del Teatro Uditorio di Poggio Rusco, alcune Personalità di spicco della laicità, quali Sergio Paronetto, Giancarlo Piccinni e don Luigi Ciotti.

Sergio Paronetto, rispondendo alla domanda del Direttore della Gazzetta di Mantova, Paolo Boldrini, in merito a ciò che unisce il pensiero di don Tonino Bello e Papa Francesco, ha individuato molti punti di contatto, tra i quali spiccano il programma del disegno apostolico volto quasi ad abbandonare i segni del potere e alimentare il potere dei segni, edificando una “ Chiesa del grembiule “.

Pronta a tessere la convivialità delle differenze. Disarmata e samaritana. Altro punto di contatto è la pace shalom, pienezza di vita, che è l’unico annuncio cristiano. Lo Ha ricordato con le parole di don Tonino Bello :”La pace è l’unico brano che la Chiesa è abilitata a interpretare. Quando parla di pace, il suo messaggio è già esauriente. Tutte le altre verità della Scrittura non sono che i colori dell’arcobaleno in cui si scompone l’unico raggio di sole: la pace».

Infine, temi molto condivisi tra le due Figure sono la povertà,la minorità, l’itineranza, la libertà e l’impulso a realizzare la triade ecumenica “pace, giustizia e salvaguardia del creato”.

Il presidente della Fondazione don Tonino Bello, Giancarlo Piccinni, ha trasmesso una forte emozione in platea menzionando alcuni concetti universali del suo Maestro spirituale, don Tonino Bello. Ha messo in evidenza due elementi che ogni essere umano possiede in maniera esclusiva ed unica, la cultura e la fede, quest’ultima come capacità del singolo di sconfiggere i fondamentalismi e le realtà assolutistiche che ci rappresentano, come le guerre.

La fede non è un elemento frenante lo sviluppo della persona ma è la “ forza degli uomini verso traguardi della solidarietà planetaria “. Analogamente, il concetto di pace va visto nella sua concretezza, ispirato dal capitale umano, culturale e morale e non dal prodotto interno lordo (PIL), fatto di classifiche e confini, di chi deve stare dentro e fuori il sistema economico ( diseredati ed oppressi da un lato e privilegiati ed oppressori dall’altro ).

Bisogna cambiare il modo di vedere le categorie del giusto e dell’ingiusto, delle guerre fredde o calde, intelligenti e non che non nascono dal conflitto tra le religioni bensì dalla ricerca di sopraffazione o ragioni di stato o denaro. Infine ha ricordato il concetto di povertà che dovrebbe caratterizzare la chiesa “povera” a cominciare dalle 13 regole contenute nel “ Patto delle Catacombe” del 16 novembre del 1965.

Ricorda che pochi giorni prima della chiusura del Concilio, 40 padri conciliari hanno celebrato l’Eucarestia nelle catacombe romane di Domitilla e hanno sottoscritto il “Patto delle Catacombe”.per evidenziare la natura della Chiesa nata sulla povertà evangelica, sul rifiuto di titoli onorifici, di privilegi e ostentazioni mondane, sulla collegialità e la corresponsabilità della Chiesa come Popolo di Dio, sull’ apertura al mondo e sull’accoglienza fraterna. E’ questa la strada maestra  per cambiare il mondo, don Luigi Ciotti.

A conclusione del convegno, don Luigi Ciotti, il più atteso tra i Relatori, ha spronato i convegnisti a cercare sempre la verità rimarcando l’impegno che ciascuno deve mettere nel cercare di migliorare la società. «Serve una riforma delle coscienze, ciascuno di noi deve essere il cambiamento. Giusto indignarsi di fronte alla corruzione e alla criminalità, ma non bisogna cadere nella rassegnazione. Bisogna agire».

Inoltre, ha affermato che “Nessuno è indispensabile, ma tutti devono fare la propria parte, serve un nuovo ordine etico”. Dobbiamo documentarci – ha detto – nel mondo ci sono 42 guerre di cui nessuno parla. Ci sono nazioni in cui i governi, anche eletti, sono diventati delle dittature, ma nessuno lo dice anzi stringiamo l’occhio a queste dittature in nome di ragioni economiche.

Questo è inaccettabile. Penso all’ Egitto, alla Turchia. Penso a Giulio Regeni: abbiamo richiamato il nostro ambasciatore in Egitto, ma poi lo abbiamo sostituito con un altro. Per questo non dobbiamo tacere, dobbiamo essere dei cristiani sovversivi.

Ci dobbiamo impegnare e perseguire la verità, perché oggi la democrazia ha bisogno della nostra responsabilità». don Luigi Ciotti, infine, ha parlato di due grandi esempi della Chiesa, don Tonino Bello e padre Pino Puglisi per poter affermare i diritti, la dignità delle persone e la necessità di lottare per conquistarli: «C’è un mondo che parla di pace, fa conferenze, assegna premi. Poi c’è un altro mondo che parla poco, ma usa quelle parole per dare l’acqua a chi non ce l’ha, per dare una casa a chi non ce l’ha. Serve libertà che significa dignità umana».

Locandina del convegno

 

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